Perchè il Principe del Sabourg può essere solo un religioso?

Nell’anno 1259, in data 13 maggio ad Anagni, Papa Alessandro IV emano’ la Bolla “Abbati Monasterii euisque fratibus”.

Tale bolla confermava i privilegi, i beni e i diritti posseduti dall’Abazia di Lerino, confermando che il Monastero sia soggetto solo alla Sede Apostolica, istituendo di fatto il diritto di “Nullios Diocesis”, vietando ad ogni autorità clericale di interferire con la gestione dell’Abazia direttamente legata alla Santa Sede. Tale nocumento cita testualmente: “Proibiamo ogni vessazione da parte degli Arcivescovi, Vescovi, Arcidiaconi e di qualsiasi persona ecclesiastica…”

Con tale autorità i monaci dell’Abbazia di Lerino, non potendo istituire un principato nell’isola, dato che apparteneva ai territori del Sacro Romano Impero, poterono utilizzare tale autonomia totale, istituendo due priorati, uno a Seborga e uno presso la Cappellania di San Michele in Ventimiglia. Tali territori furono dichiarati dal Conte Guido nell’atto di donazione ai monaci di Lerino nel lontano 954: “libero et mero imperio”:  Indi per cui si può affermare che la nascita del Principato del Sabourg è di origine esclusivamente papale, non imperiale come affermano altri senza prove storiche. Per questo motivo dal 1261 ogni abate ebbe facoltà di attribuirsi, con autorizzazione pontificia il titolo di Principe del  Sabourg, assegnando a Seborga e nel Grange, il loro predicato aristocratico, in quanto deputati dell’autorità della Santa Sede sul Monastero. L’Abate del Sabourg, in qualità di Principe non dipendeva dal clero secolare ma solo dal Papa: dirigeva, infatti, le parrocchie del territorio e nominava il prevosto (priore) del Sabourg e della Cappellania di San Michele in Ventimiglia, pertinenza del Sabourg.

A seguito della costituzione del Principato del Sabourg nel 1261 e per effetto della bolla papale di Alessandro IV del 1259 i principi abati regnarono in Seborga fino al 1729  per effetto del diritto di “nullius diocesis”, esercitato in territori liberi dell’Impero.

(Tratto dal libro in corso di pubblicazione: “Il Principato del Sabourg” che raccoglie gli studi di Sua Altezza Reverendissima Giovanni Luca Principe del Sabourg).