Cosa si intende oggi
per Principato di Seborga?

L’autonomia di Seborga

Il Principato del Sabourg fu una minuscola entità territoriale, di circa 110 km2 e riconosciuto all’epoca come stato sovrano indipendente, a seguito dell’approvazione dei primi statuti e regolamenti, redatti per i monaci dell’Abazia di Lerino nel 1261, presso la Cappellania di San Michele in Ventimiglia. I monaci del Principato del Sabourg regnarono dal 1261 al 1729, anno in cui vendettero tale Principato al re di Sardegna. Dal 1730 al 1945 i territorii del Principato del Sabourg sono amministrati dalla Monarchia Sabauda, ovvero dal Regno d’Italia. Dal 1946 il comune di Seborga è annoverato tra i comuni della Provincia di Imperia della Repubblica Italiana; di fatto la Repubblica esercita unilateralmnete il diritto di Protettorato conferito ai Savoia, come illustrato nella foto illustrata qui sotto:

“Seborga nei secoli fedele alla Dinastia Protettrice”

Questa è la prova tangibile che Seborga non era parte integrante del Regno d’Italia, bensì un Protettorato Sabaudo.

Tale statua fu eretta in onore di re Umberto I 20 anni dopo la sua morte, in onore di colui che costituì il comune di Seborga in data 1896, come risulta dal blasone della monarchia sabauda, iscritto nella parete dell’antico edificio abbaziale, all’interno del claustro, come da foto qui sotto:

Purtroppo durante il restauro della facciata fu tinteggiato di azzurro il blasone che evidentemente apparteneva ai Savoia, perché solo loro amministravano il territorio in virtù del protettorato nel 1896.

Il percorso che noi abbiamo seguito per ricostituire il Principato del Sabourg è stato studiato, secondo le fonti storiche e teologiche, procedendo alla costituzione di una congregazione religiosa in Seborga, nella fattispecie, l’Ordine Monastico di Seborga, slegata dal Vaticano ma incardinata in un ente religioso che abbia rapporti ufficiali con la Chiesa Cattolica Romana.

L’Ente di culto Monesgasco “Polish National Catholic Church à Monaco” che ha costituito l’Ordine Monastico di Seborga, per effetto della sua legazione con la Chiesa Cattolica Nazionale Polacca con sede in Pennsylvenia, di cui ne è una emanazione ufficiale, può rivendicare l’antico diritto al posto dei monaci di Lerino e della Congregazione dei Benedettini o dei Cistercensi, e soprattutto da parte del Vaticano in virtù del fatto che secondo noi, l’Abazia di Lerino e quella di Mont Majeur d’Arles hanno perso il diritto di legazione col Principato del Sabourg per effetto della vendita del 30 gennaio 1729, avendo ricevuto il pagamento dal re di Sardegna.

L’atto di vendita del 30 gennaio 1729 è inefficace o nullo per effetto del mancato rispetto della condizione imposta da Papa benedetto XIII alla vendita: “pagate tutti i debiti e non mi opporò alla vendita”.

Di fatto il Sommo Pontefice di Roma sarebbe diventato il titolare della sede vacante di Principe Abate dal 1729 sino al 1929, anno in cui sigla i patti Lateranensi col Regno d’Italia.

A questo punto la Repubblica Italiana sarebbe stata titolata a detenere legalmente il Protettorato permanente sul Principato del Sabourg, cosa che peraltro ha fatto ufficialmente sino al 4 novembre 2020, giorno in cui il neo eletto Principe Abate, Sua Altezza Reverendissima Giovanni Luca (al secolo Gianluca de Lucia), legittimamente insediato e incoronato in data 28 dicembre 2019, ha rivendicato ufficialmente al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana il diritto di sovranità il Principato del Sabourg.

Tale evento epocale è legittimato dalla ricostituzione dell’Abazia del Sabourg, per effetto del diritto che l’Ente di culto monegasco ha riattivato la congregazione religiosa in Seborga. E necessario sottolineare che tale ente di culto, essendo un’emanazione della Polish National Catholic Church, in virtù del fatto che tale chiesa è nata dallo scisma con la Chiesa Cattolica Romana prima della stipula dei Patti Laternanesi, ella ha la facoltà di rivendicare il diritto del Vaticano, abrogato dalla sigla dei Patti stessi che impongono la rinuncia a tutti i territori al di fuori delle mura vaticane.

Desideriamo sottolineare infine che i cittadini di Seborga, denominati “seborghini”, ovvero coloro che sono realmente nati a Seborga e vivono in loco da generazioni, cinque o sei famiglie in totalità, avrebbero potuto contestare la nascita della Repubblica Italiana ed eventualmente provvedere, tramite referendum locale, alla votazione di un Governatore locale, al fine di avviare la nascita della Repubblica di Seborga.

Tale evento avrebbe potuto affermare una valenza giuridica in assenza del diritto di sovranità esercitato dai religiosi.

QUINDI

In data 29 settembre 2019, con l’avvento dell’Ordine Monastico in Seborga, i monaci, terziari e conversi, unitamente al clero hanno legittimamente ristabilito l’antico diritto di sovranità del Principato di Seborga, seppur senza possedimento territoriale.

Indi per cui nessun altra entità giuridica ha il diritto di affermare la legittimità a governare il Principato di Seborga.

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