I falsi miti

a Seborga

Il minuzioso studio storico-teologico condotto dal Principe-Abate in carica, Sua Altezza Reverendissima Giovanni Luca (al secolo Gianluca de Lucia) ha dimostrato che le idee di Giorgio Carbone volte a creare il principato di Seborga, ancora oggi sostenute dai suoi successori, attualmente cappeggiati  dalla signora Nina Dobler siano in gran parte dei falsi storici. Qui di seguito indichiamo i falsi storici più ecletanti.

1). Seborga divenne un Principato Imperiale nel lontano 1079?

Falso. I territori donati  dal Conte Guido di Ventimilia ai Monaci benedettini di Lerino nel lontano 954 d.C. divennero un Principato Abbaziale, ovvero retti da un Principe-Abate nell’anno 1261, anno di redazione ufficiale degli Statuti e Regolamenti del Principato. Per cui possiamo affermare che il principato di Seborga è un’invenzione di Giorgio Carbone a fini turistici locali e non trova nessuna corrispondenza nel Principato del Sabourg fondato dai monaci di Lerino.

2). I Cavalieri Templari, di cui alcuni Gran Maestri passarono per Seborga, ivi deposero le spade e divennero Monaci.

Falso. La presenza in Seborga, di una Cappella dedicata a San Bernardo e di un Oratorio eretto in onore di San Giovanni de Matha, non collega in alcun caso i Cavalieri del Tempio oppure queli Ospedalieri ai monaci di Lerino fondatori del Principato del Sabourg.  Riguardo le vicende storiche di San Bernardo da Chiaravalle quale Gran Maestro dell’Ordine dei Templari dopo Hugues de Payen sono ideologie inventate da Giorgio Carbone e non supportate da alcuna storica certa. Come avrebbe potuto un abate diventato vescovo e dottore della Chiesa Cattolica Romana indossare armi come i cavalieri? Indi per cui si tratterebbe di eresia. Occorre evidenziare infine che la Cappella oggi dedicata San Bernardo da Chiaravalle, pare fosse dedicata prima dell’avvento di Carbone a San Bernardo di Menthone.

3). L’atto di vendita del 30 gennaio 1729 non venne mai registrato.

Falso. L’atto di vendita dei territori del Principato del Sabourg, autorizzato da Papa Benedetto XIII nel 1728, redatto e registrato a Parigi il 30 gennaio 1729 è conservato in copia presso l’Archivio di Stato di Torino. Tale atto risulta inefficace perché diede origine al Protettorato Sabaudo dei territori del Principato del Sabourg, esercitato sino al 1946.

4). L’atto di vendita del 30 gennaio 1729 riguardava il semplice possesso dei territori di Seborga e non la sovranità su di essa.

Falso. Tale atto di vendita stabilì la cessione dei territori di Seborga e delle le pertinenze come ad esempio la Cappellania di San Michele (oggi Chiesa di San Michele a Ventimiglia)  e dei titoli nobiliari di cui si fregiavano gli Abati di Seborga e Lerino. Tali titoli nobiliari non vennero mai utilizzati dagli eredi della dinastia Sabauda in virtù dell’inefficacia dell’atto di vendita del 1729 che diede origine a un protettorato esercitato sino al 1946.

5). Il diritto di eleggere il Principe del Sabourg spetta a coloro che sono residenti a Seborga?

Falso. Dal punto di vista giuridico non è possibile traslare un diritto prerogativa esclusiva dei religiosi a soggetti terzi. In tale contesto, i monaci lasciarono Seborga per effetto della tentata vendita in Parigi, in virtù del fatto che il Re di Sardegna effettuò il pagamento mediante due titoli di credito, ricevuti come da quietanza in atto dal Presbitero Economo, Padre Benoit de Benoit, delegato dall’ultimo Principe-Abate Mons. Fauste de Ballon. In alcun caso persero il diritto di eleggere il proprio Abate che è di diritto il Principe del Sabourg.

6). La bandiera e il blasone localmente esposto nelle vie di Seborga è il vero blasone del principato abbaziale fondato dai monaci di Lerino?

Falso. Bandiera e blasone sono frutto della fantasia di Carbone. Guardando la bandiera a sinistra si ritrova il blasone della monarchia greca, oppure anche il blasone della monarchia italiana ritinteggiato di azzurro in luogo dal rosso, e a destra sono collocate le nove bande blu che rappresentano i nove cavalieri fondatori dell’Ordine del Tempio,  a cui Giorgio Carbone attribui il titolo di fondatori del principato imperiale a  Seborga.

7). Il titolo Sua Altezza Serenissima (S.A.S.) è un titolo religioso?

Falso. Il titolo che assunse Giorgio Carbone, al momento della sua autoproclamazione e che ancora oggi utilizza Nina Dobler, è un titolo dinastico, utilizzato esclusivamente da monarchi o aristocratici, non da religiosi.

Si rende evidente che il principato di Seborga, fondato da Giorgio Carbone e mantenuto in attività dai suoi presunti successori non abbia alcun legame legittimo col Principato del Sabourg, stato monastico fondato nel 1261.

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